MILAN FUORI DA TUTTO: Cronaca di un disastro annunciato

Il Milan viene eliminato da una competizione europea per la seconda volta consecutiva da una squadra italiana. La stagione volge al termine in maniera negativa ponendo in forte dubbio l’operato della società e del tecnico.

La sconfitta per 2-1 in quel di Roma è solo l’ultima delle imprese negative del Milan targato Redbird. In due stagioni la squadra campione d’Italia sembra aver totalmente smarrito la capacità di discernere il trionfo dal baratro. La più classica delle ciliegine sulla torta (clamorosamente amara e indigesta per il popolo rossonero) potrebbe tuttavia non essere stata l’ennesima eliminazione in una coppa europea per mano di una squadra italiana (la seconda consecutiva), quando non era mai successo prima in oltre cento anni di storia rossonera.

L’ultima umiliazione per il popolo rossonero molto probabilmente arriverà lunedì in un derby che potrebbe in un solo colpo consegnare la seconda stella ai cugini interisti e cancellargli l’onta del 6-0 storico del 11/05/2001. I record negativi che il Milan made in Redbird guidato da Pioli ha conseguito in sole due stagioni ormai si sprecano. Dalle sconfitte storiche con squadre sulla carta nettamente inferiori, come il 2-5 in casa col Sassuolo oppure il recente 4-2 a Monza, alla serie negativa nei derby (5 consecutivi con uno score complessivo di 12 gol subiti ed 1 fatto) passando per i gol subiti (64 in 55 partite nel 2023) e i mesi tragici (Gennaio e Novembre 2023) conditi da un serie lunghissima di infortuni (record di 800 minuti complessivi saltati da Luglio 2023 a gennaio 2024).

Come è stato possibile arrivare a questo punto? Come può una squadra campione in carica e con diversi  giocatori di caratura mondiale essersi apparentemente trasformata in una neopromossa alle prime armi?

Addossare le colpe al tecnico sarebbe anche fin troppo facile e scontato. Pioli ha diverse colpe evidenti a cui mai è stato posto rimedio. Scelte tattiche cervellotiche, insistenza con determinati calciatori a dispetto delle evidenze e ombre sulla preparazione atletica sono ormai sulla bocca di tutti. La conferma del tecnico emiliano appariva già quantomeno dubbia nel giugno scorso, dopo una stagione che già aveva ampiamente mostrato il campionario completo dei limiti tattici e gestionali dell’allenatore di Parma, ad oggi risulterebbe francamente improponibile.

La debacle rossonera ora pone sotto la lente della critica dirigenza e società. Nel mirino dei tifosi ci sono tutti: da Cardinale a Ibra (coi loro proclami di grandezza fatti in pompa magna nei salotti buoni dell’alta finanza globale) a Furlani e Moncada rei (soprattutto l’ex capo area scout francese) di aver avvallato un progetto tecnico quantomeno audace avente come perno un allenatore già in bilico.

Le scelte che la società si appresta a fare saranno determinanti per il futuro sportivo della squadra rossonera. I nomi che circolano per i prossimi allenatori non sono di certo incoraggianti agli occhi dei tifosi. Escluso Antonio Conte che sembra poco compatibile coi diktat della proprietà e col progetto che intende portare avanti l’area tecnica, gli altri candidati da Fonseca a Rose, passando per De Zerbi e Lopetegui non scaldano una piazza consapevole che ormai la priorità è rigenerare una squadra più mentalmente che tatticamente. Archiviata la stagione 2023/24 (probabilmente nel modo peggiore) riuscirà la società a prendere finalmente delle decisioni in grado di riportare il Milan alla vittoria e ad entusiasmare i propri tifosi?