Lazio-Juventus: il trionfo del cortomuso all’ennesima potenza

La doppietta del Taty Castellanos non basta agli uomini di Tudor. Nonostante una prestazione non propriamente convincente, i bianconeri riescono ad accedere alla fase finale della Coppa Italia grazie ad un gol del subentrato Milik. Ora si attende la vincitrice fra Atalanta e Fiorentina.

Riuscire a passare il turno pur avendo perso. Questo è quanto emerso dalla gara dell’Olimpico dove la Lazio di Tudor, nonostante la vittoria per 2-1, si vede costretta ad uscire in virtù del risultato maturato all’andata (2-0 per i bianconeri). Il trionfo del risultatismo – questa volta applicato al doppio confronto – premia Massimiliano Allegri che permette così alla Juventus, per la ventiduesima volta nella sua storia, di staccare il pass per la finale di Coppa Italia in programma il 15 maggio, dove sfiderà la vincente fra Atalanta e Fiorentina.

Un primo tempo povero di contenuti

Fin dalle prime battute, la Lazio dimostra di essere viva e di voler provare a ribaltare l’esito dell’andata. La squadra di Tudor mantiene il possesso della palla e prova ad infilare la Juve sfruttando la verticalità grazie al lavoro di Felipe Anderson e di Luis Alberto. Ed è al 12′, dagli sviluppi di un corner proprio del numero 10 iberico, che Castellanos svetta sopra Alex Sandro e infila la palla alle spalle di Perin, siglando così la prima rete della contesa.

La Juventus accenna una timida ripresa e la gara si fa più tattica, con i contendenti che cercano la ripartenza veloce, ma il più delle volte questi scambi si risolvono in un nulla di fatto. I bianconeri provano a manovrare a centrocampo, lavorando diversi palloni in maniera caotica ed approssimativa, ma ogni iniziativa viene neutralizzata da una Lazio che si dimostra più attenta e organizzata con razionalità dal suo mister.

Il pallino della gara lo gestiscono i biancocelesti che provano ad avanzare il loro baricentro, ma riescono a fornire poche palle giocabili nella metacampo avversaria. Al 44′ su un passaggio in profondità Castellanos sfrutta una disattenzione della retroguardia difensiva e tenta lo scavetto su Perin che stavolta non si fa trovare impreparato e respinge la minaccia con un bell’intervento.

Un secondo tempo blando, Milik risponde presente

La seconda frazione di gioco prosegue con ritmi leggermente più alti rispetto al primo tempo, ma senza particolari picchi da entrambe le parti. La Juventus prova a riproporsi in avanti, senza nessun guizzo qualitativo, perdendo diversi palloni che potevano rivelarsi sanguinolenti se la Lazio fosse stata più cinica, fornendo un maggior numero di palloni giocabili per Castellanos.

Ed è da una di queste sporadiche azioni che nasce il raddoppio dei biancocelesti. Felipe Anderson verticalizza per il solito Castellanos che sfrutta una dormita della retroguardia juventina per trovarsi a tu per tu contro Perin e siglare così la doppietta personale. Sesta rete in quarantuno partite (tra Serie A, Coppa Italia e Champions League) per il 25enne argentino che dimostra di avere qualità interessanti ma che deve trovare una certa continuità e consistenza per quel che riguarda le prossime stagioni.

Dusan Vlahovic, autore di una prestazione opaca, così come il compagno di reparto Federico Chiesa, spreca un paio di occasioni nel giro di due minuti. Al 56′ si fa anticipare ad un metro dalla porta da un grande intervento di Marusic che in anticipo gli toglie la palla poco prima del tap-in decisivo; mentre al 57′ una sua conclusione con il destro manda fuori di poco la palla, oltre il secondo palo.

Il resto del secondo tempo prosegue stancamente, tra una Lazio che accusa il colpo sul piano fisico e una Juventus al minimo dei giri che cerca con dei cambi tardivi (forse in ottica tempi supplementari) di smuovere le acque.

Ed è a sette minuti dalla fine che da una conclusione sbagliata di Weah nasce un cross per Milik, appena subentrato, che trasforma subito in una rete che regala alla Juventus la qualificazione alla finale per la gioia di Allegri e dei suoi compagni. Finisce così 2-1 e la Lazio vede svanire la possibilità di disputare la sua undicesima finale di Coppa Italia nella sua storia.

Gli scenari futuri

Il raggiungimento della finale apre un piccolo spiraglio per quella che potrebbe essere la riconferma di Massimiliano Allegri sulla panchina della Juventus per la prossima stagione. Se il tecnico livornese dovesse vincere la Coppa Italia vedrebbe raggiunti entrambi gli obiettivi stagionali prefissati dalla dirigenza (l’altro è la qualificazione in zona Champions che oramai sembra cosa fatta).

Il ds bianconero Cristiano Giuntoli, intervistato di recente, ha sottolineato come il rinnovo del contratto dell’allenatore sia un tema che verrà discusso a bocce ferme, in vista della programmazione della stagione ’24/’25. Inoltre, ha aggiunto di essere soddisfatto dell’operato di Allegri quest’anno e che si valuterà l’opzione di un rinnovo, ma resta da vedere se le carte in tavola cambieranno ancora nel corso delle prossime settimane.

Dall’altra parte, invece, abbiamo una Lazio che, dopo la partenza di Maurizio Sarri, pare abbia ritrovato qualche stimolo in più. La nostra domanda è se solo questo aspetto basterà a sopperire alle carenze strutturali in sede di mercato – già evidenziate da noi in precedenza – e se sarà possibile riagguantare una qualificazione in extremis per l’Europa che conta, a scapito di una fra Roma ed Atalanta che, attualmente, paiono squadre più in forma rispetto a quella di Igor Tudor.