Il Lugano vola in semifinale con un rotondo 0-3 in casa di un Sion sempre più in crisi. Match risolto nel secondo tempo, decisivi i cambi di Croci-Torti. Aliseda show, generoso Bottani, opaco Macek.

Formazioni:

Sion (4-3-3)

Fickentscher

Cavare/Saintini/Ziegler/Baltazar

Cyprien/Grgic/Araz

Lavanchy/Balotelli/Itaitinga

Lugano (3-4-3)

Saipi

Mai/Daprelà/Hajdari

Macek/Doumbia/Sabbatini/Valenzuela

Steffen/Bottani/Aliseda

COMMENTO

In un Tourbillon quasi vuoto il Lugano ha tenuto a bada la reazione di pancia del Sion dopo il periodo di crisi.
Infatti, si è vista l’aggressività di chi vuole ribaltare una brutta situazione nel gioco dei vallesani; questo non è però bastato a battere i ticinesi, ormai ferrati in Coppa Svizzera.
I bianconeri sono stati in grado di contenere gli attacchi avversari per gran parte del match, sapendo aspettare il momento giusto per colpire. Questo fattore rende il Lugano una squadra sempre più matura; infatti, dopo aver vinto la Coppa Svizzera lo scorso anno, è nuovamente in semifinale. È un grandissimo risultato per i ragazzi di Croci-Torti.
Nella partita di ieri nello specifico, i ticinesi sono stati in grado di sopperire alla pesante assenza di Zan Celar, infortunato.
Saper gestire una partita in questo modo fa ben sperare i tifosi bianconeri che sono entusiasti di vivere un’altra semifinale di Coppa da protagonisti.
Da sottolineare anche la crescita di diversi giocatori del Lugano: grazie al recente cambio di modulo, gli argentini Aliseda e Valenzuela sembrano poter rendere al massimo delle loro potenzialità e ieri sera sono stati tra i migliori in campo.

Fonte: https://www.instagram.com/fclugano_official/

CRONACA

Nonostante il pessimo rendimento in campionato, il Sion in partita secca era una squadra da temere, in quanto ha individualità del calibro di Balotelli, Cyprien, Itaitinga e Ziegler. In più, il fatto che per i vallesani la Coppa Svizzera fosse una competizione speciale e la rabbia generata dall’ultimo periodo negativo, rendeva la partita spinosa per Croci-Torti & co.
Infatti, nella prima mezz’ora, è stato il Sion a rendersi più pericoloso.
Al 11’ Saintini sfiora il gol di testa su un calcio d’angolo battuto con il contagiri da Cyprien, è bravo Hajdari a sporcare il tiro. Al 20’ Itaitinga si libera degli avversari con un buono spunto, ma il suo tiro-cross termina sul fondo. Al 29’ la difesa del Lugano è in affanno, e l’azione si conclude con un tiro defilato di Mario Balotelli, respinto in qualche modo da Saipi.
Sul finale di primo tempo si fa vedere finalmente il Lugano: al 34’ sugli sviluppi di un corner, Sabbatini crossa di sinistro, sporca Grgic ma involontariamente serve Hajdari che solissimo in area colpisce di testa a lato.
Al 45’ doppia occasione per i ticinesi: prima Aliseda calcia a botta sicura su una respinta del portiere dei vallesani, si oppone Cavare a salvare il gol. Dal corner seguente, Daprelà si libera del suo marcatore ma non riesce a colpire verso la porta, palla fuori e duplice fischio.
Nel secondo tempo parte fortissimo il Sion e domina i primi minuti.
Al 49’ Balotelli sposta Daprelà e imbuca con classe per Cyprien in area, la conclusione rasoterra del francese è respinta da Saipi in modalità portiere di hockey.
Nei minuti seguenti il Sion ha ancora due chances con Araz e Itaitinga: il gol sembra maturo per i vallesani.
Croci-Torti si accorge del momento di difficoltà dei suoi e interviene: al 59’ fuori un impalpabile Steffen e Mai per Bislimi e Amoura.
I cambi del Crus sono decisivi poiché oltre a garantire più equilibrio alla squadra, al 62’ Aliseda trova Bislimi con un passaggio filtrante geniale; il neoentrato davanti al portiere appoggia ad Amoura per il più facile dei tap-in. 0-1.
La partita cambia radicalmente e al 67’ Bottani compie un cost-to-cost spettacolare in campo aperto, mette in mezzo per Amoura che sbaglia un gol già fatto a porta vuota.
Il raddoppio è nell’aria però e al 71’ Baltazar sbraccia sul viso del povero Espinoza appena entrato.
Rigore per il Lugano trasformato da un super Aliseda.
Partita chiusa che non dice molto altro, ma arriva comunque anche il 0-3 dei bianconeri: al 81’ Sabbatini prova il tiro da una posizione molto defilata, buca sul suo palo Fickentscher, che regala il gol ai ticinesi con un errore da matita rossa. Game, set, match.
La partita termina così, senza altre emozioni. Il Lugano va meritatamente in semifinale dopo una grande partita.

ANALISI

Si è rivisto in campo il 3-4-3 di Croci-Torti: il mister aveva detto in conferenza stampa di aver bisogno di un’altra vittoria per convincersi definitivamente riguardo al nuovo modulo. La vittoria è arrivata, netta, ma non senza evidenziare qualche difficoltà.
In particolare, la corsia di destra non ha funzionato alla perfezione: Macek ha sofferto maledettamente Itaitinga e non ha dato l’apporto necessario difensivamente. Nonostante la sua intelligenza tattica e la sua tecnica, l’ex Juve ha patito i ritmi giocati sulla sua fascia e soprattutto il passo dell’esterno brasiliano del Sion. La partita di Macek è finita al 70’, ammonito e sostituito da Espinoza.
La catena di destra non ha funzionato anche per la prestazione sottotono di Renato Steffen, che è sembrato un po’ fuori dal gioco e quando ha avuto la possibilità di mostrare la sua classe non è riuscito a farlo.
Data l’assenza di Celar, Croci-Torti ha optato per un tridente leggero in attacco, composto da Aliseda, Bottani e Steffen. Il numero 10 bianconero si è dovuto adattare nel ruolo di falso nove, con ottimi risultati.
Il senso di questa mossa era di non dare punti di riferimento alla difesa del Sion, infatti molte volte gli attaccanti svariavano e si scambiavano le posizioni. Steffen e Bottani andavano incontro a ricevere la palla mentre Aliseda attaccava velocemente la profondità.
I due centrocampisti centrali Sabbatini e Doumbia (tornato nel suo ruolo naturale) si abbassavano a turno per iniziare l’azione e impostare.
Proprio l’ivoriano però, è stato molto impreciso con la palla tra i piedi, soprattutto nella prima frazione di gioco.
Se la fascia destra non è andata come sperato, la fascia sinistra è stata perfetta: Valenzuela è rinato con questo sistema di gioco, si sente più libero di spingere e di mostrare la qualità del suo mancino in fase offensiva.
Davanti a lui, Ignacio Aliseda ha compiuto una prestazione da top player, è stato il migliore in campo. In fiducia, generoso, intelligente e ovviamente con la grande qualità che lo contraddistingue: l’ex Chicago Fire è salito in cattedra e ha tenuto una lezione di come si interpreta il ruolo di ala sinistra, chapeau.
Nel primo tempo il Lugano ha sofferto l’aggressività del Sion e il giro-palla è stato lento e prevedibile: il pallone veniva perso troppo velocemente e la fatica a difendere era tanta.
I cambi del Crus sono stati geniali e decisivi: Amoura al posto dello spento Steffen ha garantito velocità e freschezza e Bislimi è entrato molto bene.
Non a caso i due neoentrati hanno prodotto il gol del vantaggio, con l’aiuto della grande giocata del MVP Aliseda.
Doumbia è scalato a fare il difensore e il kosovaro ha dato lucidità e qualità al centrocampo bianconero.
Al 70’ il mister del Lugano ha cambiato ancora la partita modificando il modulo e passando alla difesa a 4 per difendere il risultato. Dentro Espinoza e Hajrizi per Macek e Bottani.
Questi cambi sono ancora una volta decisivi perché proprio il colombiano, appena entrato, si procura il rigore del 0-2.
Dopo il gol di Aliseda la difesa luganese è stata perfetta e non ha concesso nulla agli avversari, ormai sfiduciati.
Il Sion ha attaccato tanto, il Lugano ha attaccato bene: questa è la sintesi del match, e l’emblema degli stati d’animo delle due squadre.
I ticinesi si qualificano alla semifinale di Coppa Svizzera per il secondo anno di fila, eguagliando il record.
La squadra del Crus sta facendo la storia.

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