La qualità dell’attacco belga e alcune decisioni arbitrali controverse indirizzano la partita, il Club Brugge vola in testa da solo e il Lugano perde terreno in favore delle avversarie.

Il Letzigrund di Zurigo è stato lo scenario di una grande partita di cartello per i ticinesi che si apprestavano ad affrontare una squadra abituata ai palcoscenici europei (spesso anche più importanti) e portatrice di grande qualità nonché alto tasso tecnico.

Lo stadio è stato raggiunto in massa dai supporters del Brugge che hanno riempito il loro settore, tifando la loro squadra e facendola sentire in casa. Un apporto caldissimo che è stato straordinario anche al momento dell’ingresso in campo delle squadre, quando i fan neroblu hanno acceso fumogeni rossi inscenando un grande colpo d’occhio.
La pioggia battente non ha accennato a smettere nemmeno per un minuto, accompagnando il match per tutta la sua durata.

Le squadre si sono schierate a specchio: entrambe con un 433, per altro molto simile.
Il Crus ha optato per Arigoni sulla sinistra e non per Marques. Il terzino svizzero ha avuto compiti principalmente difensivi per lasciare maggiore libertà di offendere a Espinoza dall’altra parte.
Stessa cosa avveniva sul versante destro dei belgi, dove Skov Olsen si accentrava sul suo mancino e lasciava spazio per le sovrapposizioni del terzino destro Buchanan. La mossa di Deila mirava sicuramente a sfruttare il grande potenziale offensivo del canadese, che nasce ala.

Nel primo tempo si è vista una partita ruvida, nervosa, caratterizzata da molti scontri. Il Brugge si è portato in vantaggio dopo un quarto d’ora sugli sviluppi di una palla inattiva con il colpo di testa di Balanta, lasciato colpevolmente solo da Mai. Non c’è stato altro da segnalare nella prima frazione se non una clamorosa svista arbitrale: Thiago, già ammonito, ha sgambettato platealmente Hajrizi da dietro. La situazione avrebbe richiesto un netto secondo cartellino giallo e quindi un’espulsione dell’attaccante del Brugge, ma l’arbitro è stato l’unico in tutto lo stadio ad essere di un altro avviso. Thiago graziato e Crus ammonito per proteste.

A inizio secondo tempo Croci-Torti si è giocato la carta Cimignani: il francese ha preso il posto di Bottani. Deila invece ha intelligentemente tolto Thiago per evitare di giocare in 10, in favore dell’ingresso di Jutglà. Dopo appena 5’ il Brugge ha raddoppiato grazie a una combinazione sulla destra: Buchanan in sovrapposizione che serve un decentrato Skov Olsen, che con una discreta libertà fa partire un missile dal mancino che termina in rete, sul palo di Saipi.

Il gol dello 0-2 ha svegliato il Lugano, che ha iniziato a subire meno e a rendersi più pericoloso. In questo senso è stata decisiva la freschezza di Yanis Cimignani, il migliore tra i bianconeri. Cross insidiosi con il mancino, un tiro da fuori neutralizzato ottimamente da Mignolet e tutte le azioni pericolose che passavano dalla sua fascia. L’ingresso di Marques ha poi garantito ancora una maggiore vivacità. Bislimi ha colpito un palo clamoroso al 61’, su un invitante cross di Steffen.

Al 74’ è arrivato il gol del Lugano: Cimignani ha tenuto il pallone in campo con grande caparbietà e Marques ha servito Bislimi con un grande tacco, il 25 ha calciato un missile respinto da Mignolet sui piedi di Vladi, che non ha sbagliato il tap in. 1-2 che ha fatto gasare tutti i bianconeri presenti a Zurigo, memori dell’impresa di Istanbul.

Al 79’ occasionissima per il pari da una palla inattiva di Steffen: la palla era diventata buona per Celar che non ha controllato nel migliore dei modi facendosi rimontare. Inizialmente l’arbitro aveva fischiato un rigore poi revocato dal VAR.

Man mano che passavano gli ultimi minuti l’inerzia luganese si affievoliva e al 88’ il Brugge ha chiuso la partita grazie all’imponente Vanaken, che ha segnato di testa sovrastando Arigoni. 1-3.

Il triplice fischio dell’arbitro ha messo fine ad una partita sporca ma divertente.
Il Brugge si prende la testa solitaria del girone come da pronostico e allunga sulle inseguitrici. Il Lugano frena e viene raggiunto dal Bodo, vittorioso in casa contro il Besiktas.

I ticinesi subiscono la prima battuta d’arresto del girone ma è tutt’altro che finita; il Lugano tenterà il tutto per tutto in vista delle prossime tre partite di Conference per tentare una qualificazione inaspettata.

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