LUGANO E SABBATINI: È DAVVERO QUESTO L’ADDIO CHE CI MERITIAMO?

Il nome di Jonathan Sabbatini non fa altro che rieccheggiare a più riprese in questi giorni. Non può essere altrimenti, d’altronde. Il capitano uruguagio ha letteralmente fatto la storia del FC Lugano e, nonostante le 36 candeline già spente, si sente ancora in grado di poter contribuire alle prestazioni della squadra. 

Ma cerchiamo di andare con ordine. Tutto è partito dal post gara fra Zurigo e Lugano, dove il capitano bianconero ha rilasciato delle dichiarazioni importanti ai microfoni della RSI. Con gli occhi lucidi, il Sabba ha fatto capire che la situazione fra lui e la società è complessa e che la possibilità di vederlo in bianconero anche la prossima stagione è piuttosto remota. Due volontà diverse, che paiono essere sempre di più due linee parallele: agli opposti e che mai si incontreranno. 

Da lì, il tutto si è dipanato in un avvicendamento dopo l’altro. Sempre dopo la partita fra FCZ e FCL, ai microfoni, Da Silva ha detto che una decisione verrà presa presto. E in effetti, delle proposte sono arrivate sul tavolo del giocatore; le quali, però, si discostano decisamente dal volere del giocatore (e dei tifosi). Il Ticinonline ha infatti riportato che l’offerta da parte della società bianconera è stata decisamente al ribasso. L’accordo proposto includerebbe una riduzione sostanziale del 70% del suo stipendio e una relegazione a giocare overage nella squadra U21. Di fronte a questa situazione, la possibilità che il Sabba lasci il Lugano è davvero concreta; quella invece che lasci il Ticino, invece, non così tanto.

Curiosamente, infatti, è proprio il Bellinzona ad aver presentato un’offerta significativamente più competitiva, con un contratto biennale e uno stipendio superiore rispetto a quello del Lugano. L’accordo prevederebbe anche dei bonus legati alle performance individuali e di squadra. 

Salvo ripensamenti dell’ultima ora, quindi, pare che dopo la finale di Coppa Svizzera, Jonathan Sabbatini smetterà di essere un calciatore del Lugano. Ciononostante, l’uruguagio ha palesato a più riprese la sua voglia di giocare ed essa va, possiamo dirlo, di pari passo con le capacità calcistiche dimostrate sul campo; poiché tutto si può dire, meno che il giocatore non abbia fornito delle prestazioni all’altezza nel corso dell’ultimo periodo. Non per niente, infatti, un’offerta vera e importante, è stata fatta dai granata. 

Il capitano è ora concentrato sul finale di stagione: da un lato, c’è l’ultima partita in programma a Cornaredo, che potrebbe essere l’ultima sul manto erboso luganese; dall’altro, c’è ovviamente la finale di Coppa Svizzera, che il Lugano giocherà sempre con il Servette domenica 2 giugno al Wankdorf di Berna. 

La decisione finale è ora nelle mani della dirigenza bianconera, che deve valutare se rivedere o meno l’offerta per trattenere un giocatore della sua statura e esperienza.

Intanto, la tifoseria si è ovviamente fatta sentire: in men che non si dica, una petizione da parte del Fans CLUB OS 14 è stata avanzata e nel giro di un paio di giorni si è arrivati a più di 1000 firme. 

Invece, la Curva Nord, ha esposto gli striscioni fuori dallo stadio: 

“RISPETTO PER CHI AMA IL LUGANO: SOPRATTUTO PER IL NOSTRO CAPITANO”

“RINNOVATE IL CAPITANO” e ancora “CHI LOTTA E CI CREDE È DA TENERE”.

Foto inviataci da un nostro lettore, fuori dallo stadio di Cornaredo

Sabba vuole giocare i preliminari di Champions col suo Lugano. Dalla Challenge League ai preliminari di Champions: un sogno che diventrebbe realtà. E con il magone, allora, non possiamo far altro che accodarci alle parole dell’ex presidente del Lugano Angelo Renzetti, che al CdT ha dichiarato come la potenziale decisione di non rinnovare il contratto al capitano Jonathan Sabbatini sarebbe un grave errore e che, pur riconoscendo i meriti della società per il lavoro svolto, una critica per la mancanza di empatia non può che essere mossa.

Lo storico capitano bianconero si merita un altro anno in bianconero e soprattutto merita di coronare la sua carriera giocando i preliminari di Champions. Una degna storia che potrebbe essere raccontata su Romanzo Calcistico: dalla serie B all’Europa che conta. Un epilogo che difficilmente vedremo, ma in cui anche noi de LaTribuna.ch spereremo fino alla fine. 

La sua storia con il club, i momenti difficili superati insieme e il suo contributo in tutti questi anni meritano un finale degno. Concedergli l’opportunità di concludere la carriera nel club che ha tanto amato sarebbe un segno di rispetto e riconoscimento. Sarebbe inoltre un errore lasciar andare un simbolo del Lugano a chiudere la carriera per i rivali granata.
Difficile ignorare questi sentimenti. In fondo, il desiderio dei tifosi è chiaro e non chiedono molto: solo rispetto e considerazione per un capitano che ha dato tanto.