Italia, chi ben comincia è a metà dell’opera!
Gli Azzurri soffrono nel finale ma battono 2-1 l’Albania in rimonta. Un esordio vittorioso che non convince a pieno, ma fondamentale ai fini della classifica. Barella show!
INTRODUZIONE
È vero che il pubblico non segna, ma il BVB Stadion di Dortmund ieri sera era quasi completamente dipinto di rosso, trasbordante di bandiere albanesi. Infatti, quasi 50 mila tifosi “ospiti” hanno raggiunto lo stadio per supportare la loro Nazionale in questa occasione storica. E si sono fatti sentire dal primo minuto fino al novantesimo.
Lo stadio evocava bellissimi ricordi per gli Italiani invece, che avevano voglia di crearne di nuovi altrettanto indimenticabili.
Dopo molte speculazioni, Spalletti ha optato per un 433, che in fase offensiva diventava un 352. Scelte importanti sono state il lancio di Calafiori da titolare al centro della difesa, e lo spostamento di Federico Chiesa sull’out di destra che ha liberato spazio per Dimarco (anche se non in serata).
L’Albania ha risposto con un modulo a specchio, 433 cercando di chiudersi e ripartire in contropiede, con le ali Asani e Seferi che si sono dimostrate scattanti e in partita.
PRIMO TEMPO
La partita è iniziata subito con il botto: l’Albania ha segnato il gol più veloce della storia degli Europei dopo appena 23 secondi. Dimarco ha letteralmente regalato il vantaggio agli avversari, passando la palla a Bajrami con le mani. Il 10 albanese è stato lesto e pronto nell’agguantare il regalo e scartarlo con un destro terrificante sotto la traversa, dove Donnarumma non poteva arrivare. Tifosi albanesi in delirio.
L’inizio in salita non ha tuttavia scoraggiato gli Azzurri, che anzi si sono dati da fare fin da subito per tentare di recuperare lo svantaggio.
Quando l’Italia ha alzato i giri del motore, è sempre stata pericolosa. La difesa albanese è stata molto traballante e la sensazione era che l’Italia potesse segnare ogni qualvolta lo volesse, alzando i ritmi.
Infatti, al 11’ è arrivato il pari: angolo battuto corto che ha liberato al cross Pellegrini, sul secondo palo è sbucato liberissimo Alessandro Bastoni, che non ha fallito il colpo di testa e ha pareggiato subito i conti.
Ma non è finita qua: dopo appena cinque giri di orologio l’Italia ha trovato anche il gol del sorpasso. Un’azione rocambolesca è terminata sulla sinistra con l’anticipo del terzino albanese su Dimarco. La palla vagante è stata però colpita prontamente da Nicolò Barella, che ha rubato il tempo al portiere e segnato al volo la rete del +1.
Gli Azzurri hanno preso in mano il dominio del gioco, e hanno avuto ancora due occasioni colossali al 33’ e al 40’. La prima ha coinvolto Frattesi, che davanti ha Strakosha ha colpito portiere e palo; mentre poco dopo Scamacca si è fatto ipnotizzare a tu per tu con il portiere albanese.
Si è chiusa così la prima frazione.
SECONDO TEMPO
L’Italia non ha faticato a trovare la via del gol, né a ribaltare la partita. È per questo che nel secondo tempo è entrata in campo più molle e meno vivace.
Gli Azzurri hanno tentato una gestione della partita, fatta di possesso palla e cercare di addormentare la partita.
L’Albania ha aspettato con ansia il momento buono per ripartire, ma non ci sono state molte occasioni.
Da segnalare un mancino a giro di Federico Chiesa, che al 59’ è terminato fuori di pochissimo.
Un’Italia che avrebbe potuto chiudere la partita, ma ha tenuto pericolosamente aperto il risultato, mantenendo sull’attenti gli avversari. Forse una mancanza di esperienza, che sarebbe potuta costare caro.
Sì, perché l’errore può capitare, e stava per beffare la Nazionale al minuto 91’. Su un lancio lungo Manaj riesce a superare un Calafiori troppo leggero (fino a qui perfetto), e a presentarsi davanti a Donnarumma. Il portiere italiano fa capire ancora una volta perché è il campione e il capitano di questa Nazionale. Devia leggermente il tiro di Manaj tanto da mandarlo fuori e salva letteralmente il risultato (e forse la qualificazione).
Per stavolta l’Italia è salva, si gode i tre punti al fischio finale perché non è mai facile vincere, specie in questo tipo di competizioni. I ragazzi di Spalletti hanno giocato una buona partita, evidenziando soprattutto il gioco di dominio territoriale, possesso palla a cercare spazi e riaggressione forte quando persa palla.
3 punti non sono ancora abbastanza, ma la strada verso gli ottavi è ora in discesa.
- Copertina: (Photo by Michael Regan – UEFA/UEFA via Getty Images)
- Foto: (Photo by Michael Regan – UEFA/UEFA via Getty Images) / (Photo by Matt McNulty – UEFA/UEFA via Getty Images)