Il futuro luminoso dell’Inter passa dalle tentazioni di Premier e una programmazione di successo
Dopo l’ennesima roboante vittoria contro l’Atalanta, la Beneamata pare ormai dissipare ogni dubbio sulla probabile vittoria dello Scudetto. Proviamo a scoprire assieme quali sono le mosse in previsione dell’avvenire per rimanere ancora ad altissimi livelli, fra la riconferma (o meno) di Inzaghi, i nuovi colpi di mercato ed il futuro della proprietà.
L’ennesima vittoria -undici su undici nel 2024 – per 4-0 contro la sempre pur ostica Atalanta non lascia adito ad ulteriori incertezze. L’obiettivo seconda stella, ossia il ventesimo Scudetto, può buttarlo via solo l’Inter. La compagine di Simone Inzaghi macina risultati e calcio, convincendo anche coloro i quali erano più scettici quest’estate sulle reali possibilità della Beneamata di poter fare il salto di qualità, complici la partenza di Dzeko, Lukaku e la riconferma dell’attuale guida tecnica, messa seriamente in discussione nelle scorse due stagioni, fino alla cavalcata verso la finale di Istanbul persa contro il Manchester City.
Ora che diversi nodi paiono sciolti, è utile interrogarsi su quali saranno le mosse future dell’Inter per riconfermarsi ad altissimi livelli e mantenere lo standard qualitativo al quale si sono abituati con il tempo i tifosi nerazzurri.
La metamorfosi di Inzaghi sulla panchina dell’Inter
Il tecnico piacentino sta vivendo un momento di gloria e ad oggi si sta togliendo più di una soddisfazione. Le scorse stagioni alla guida dell’Inter sono state coronate da successi nelle coppe Nazionali e dal percorso che ha portato l’Inter a sfiorare la Coppa dalle grandi orecchie, senza riuscire ad affondare il colpo finale, ma anche da diversi malumori.
Non è un mistero, infatti, che Simone Inzaghi nello stesso periodo l’anno scorso pareva fosse stato esautorato dalla dirigenza nerazzurra, pronta a cambiare guida qualora se ne fosse presentata l’opportunità a fine stagione. Poi, i risultati europei hanno fatto cambiare idea a Marotta e compagnia e il tempo sembra dare ragione a questa scelta.
Inzaghi ha fatto tesoro delle lezioni Milan e Napoli e se dal lato della proposta di calcio, moderna e propositiva, gli si è sempre potuto rimproverare poco o nulla anche in precedenza, è sul lato caratteriale che si registrano i principali miglioramenti. Una gestione più oculata a partita in corso, un maggiore coraggio e la consapevolezza di poter fare grandi cose con i mezzi a disposizione hanno dato nuova linfa vitale al tecnico, che è passato dall’essere contestato dalla piazza al finire oggetto di numerose attenzioni da parte delle big di mezza Europa.
Le big di Premier tentano Simone Inzaghi
È notizia di pochi giorni fa che Inzaghi fa gola in Premier League al Manchester United e al Chelsea, due piazze che non stanno vivendo un grande periodo di forma da diverse stagioni. Noi non sappiamo indicare, allo stato attuale delle cose, se l’allenatore dell’Inter rappresenti una scelta giusta in questo senso, ma certo è che le due proprietà d’Oltremanica hanno mezzi tali da poter strappare un contratto faraonico ad Inzaghi qualora lo volessero fortemente.
Dal canto suo, Inzaghi ha un contratto con l’Inter valevole fino al 2025 dunque il rinnovo non è una tematica da calendarizzare al più presto, ma se ne parlerà sicuramente se questi rumors dovessero concretizzarsi in un’offerta nei prossimi mesi.
Certo è che l’ingaggio monstre- si parla di 8-9 milioni all’anno – unito all’idea di vestire dei nuovi panni che non siano solo quelli dell’allenatore “inventore” di calcio, ma l’artefice della rinascita di una nobile decaduta, in aggiunta a quel pizzico di gestionalità che in piazze di grande respiro mondiale non guastano mai.
L’idea potrebbe stuzzicare Inzaghi, che si ritroverebbe ad allenare in un contesto dove il budget – a differenza che all’Inter – a disposizione per la rosa sarebbe nettamente maggiore e l'”aziendalismo” messo in mostra e rivendicato dal piacentino potrebbero essere particolarmente apprezzati, in particolare in riferimento all’immagine accomodante di yesmen di successo che vogliono trasmettere molti allenatori di grido.
I nuovi innesti da giugno: l’Inter del futuro prende vita
Diversi anche i movimenti di calciomercato programmati in Viale della Liberazione in vista della stagione ventura. La sessione di riparazione invernale ha portato in dote il giovane esterno canadese Tajon Buchanan – in sostituzione dell’infortunato Cuadrado – mentre per altri colpi si è deciso di rinviare il discorso a giugno, senza creare troppi stravolgimenti a stagione in corso.
La trattativa che porterebbe l’iraniano del Porto Mehdi Taremi in nerazzurro sembra ormai una pratica solamente da ufficializzare (mancano le visite mediche e l’ufficialità). Mentre per Piotr Zielinski (in scadenza con il Napoli) ci sono da limare alcune questioni contrattuali, ma la strada che porterebbe il centrocampista polacco a vestire la maglia dell’Inter pare ormai segnata.
Innesti mirati, all’insegna dell’esigenza di spending review della proprietà, volti a mantenere la rosa competitiva e strutturata con profili di grande esperienza internazionale, già pronti all’occorrenza; uniti a giocatori più giovani (Buchanan, Frattesi, Bisseck) da plasmare e che nell’ambiente attuale possono crescere e migliorare costantemente sotto la mano di Inzaghi costituiscono sicuramente degli asset di cui tenere conto e che pongono l’Inter al vertice della piramide calcistica italiana e internazionale.
Si tratta di una strada improntata sull’insegna della sostenibilità e che coniuga la necessità di conseguire risultati senza stravolgere l’identità e le idee che si sono volute innestare nell’ impianto di gioco di questa Inter proiettata a pieno regime nel calcio moderno.
Steven Zhang sarà ancora al comando dell’Inter?
Sul versante societario le notizie riportate da diversi quotidiani sportivi indicano Steven Zhang quale timoniere dell’Inter nel medio-lungo periodo. Spazzate via le voci che davano per assodati gli avvicendamenti di nuove figure presidenziali – il fondo saudita PIF e l’imprenditore Thomas Ziliacus – pare che Zhang abbia chiesto al fondo statunitense Oaktree di rinviare la data di restituzione dei 275 milioni di euro richiesti per far fronte alla crisi dovuta al Covid.
Lo strabiliante percorso in Champions della scorsa stagione, unito al ritrovato appeal del club nerazzurro e alla (ipotetica, per ora) vittoria dello Scudetto di quest’anno, oltre alla possibilità di disputare il Mondiale per club la prossima stagione, hanno ridato fiducia a Zhang e agli investitori e il rinnovo della data è dietro l’angolo.
La poca invasività dell’attuale presidente dell’Inter, a nostro avviso, è una delle chiavi del successo sulle quali spesso gli addetti ai lavori si soffermano poco. Zhang ha deciso di affidarsi a manager di grande esperienza come Marotta e Ausilio per programmare la parte sportiva e di scouting, e i risultati sono la diretta conseguenza della fiducia riposta in queste due figure di alto spessore.
La leadership discreta e pragmatica di Zhang, inoltre, ha permesso al gigante nerazzurro di lavorare sornione, sgonfiando preventivamente eventuali malumori e sgravando l’ambiente da pressioni varie, permettendo ad allenatore e giocatori di lavorare con calma e serenità, al contrario degli spettacoli poco edificanti che altre piazze più o meno blasonate hanno offerto di sé nel corso degli anni.
La strada dell’Inter del futuro pare già tracciata e il vento in poppa di questa stagione lascia pregustare grandi successi e soddisfazioni per tifosi e appassionati. L’ultima parola, però, al di là di programmi e previsioni, spetta sempre al campo, giudice supremo di ogni decisione presa nel calcio.