Lugano e Coppa Svizzera: un’affinità che continua
Dopo la magica notte del St.Jakob, il Lugano affronterà il sorprendente Sion in semifinale, ancora una volta lontano da Cornaredo. Dall’altra parte Winterthur-Servette, sullo sfondo la finalissima del Wankdorf.
Il quarto di finale Basilea-Lugano
Ha regalato l’ennesima notte magica alla sua gente l’armata del Crus, con una prestazione che ha reso fieri tutti i tifosi luganesi.
È successo mercoledì sera, in una fresca serata a Basilea contro la squadra di Celestini, motivata a riscattare una stagione fin qui deludente.
Il Lugano non solo ha dominato nettamente la partita, ma si era portato in vantaggio con la doppietta di Celar nei primi 13’. L’inerzia è cambiata quando negli ultimi 10’ di gioco, Thierno Barry (attaccante dei padroni di casa), ha deciso di spostare gli equilibri realizzando due reti in due minuti.
Il pareggio sarebbe stata una brutta botta, irrecuperabile mentalmente per molte squadre, con lo stadio che spingeva fortissimo i suoi beniamini e con il Basilea in trance agonistica. Non è successo al Lugano però, che ha dimostrato, per l’ennesima volta, la sua personalità, la sua tenacia e il suo grande carattere. Che poi sono anche le doti che traspaiono da Mattia Croci-Torti, che da buon condottiero ha plasmato il suo gruppo a sua immagine e somiglianza. Ed è riuscito nel suo intento, poiché il Lugano ha onorato la maglia e ha stretto i denti, portando la partita ai calci di rigore.
A quel punto è subentrata la tecnica e la preparazione: come l’anno scorso a Ginevra, il Lugano ha battuto quattro rigori perfetti, praticamente imparabili. Invece, il Basilea non si è rivelato efficace dagli 11 metri: lo scivolone di Frei e il brutto rigore a mezza altezza di Schmidt hanno fatto esultare definitivamente i bianconeri, che hanno superato il turno con un’impresa grandiosa.
A fine partita, nell’aria rimaneva la sensazione che questo tipo di partite le vincono solo le grandi squadre e i gruppi ben assortiti, e probabilmente lo stesso Lugano si sente così, giustamente.
Anche senza uomini chiave come Aliseda, Steffen e Doumbia, il Lugano ha dimostrato di che pasta è fatto.
La semifinale Sion-Lugano
Altro giro, altra semifinale per i bianconeri: la terza consecutiva.
Per l’ennesima volta, però, si giocherà lontano dalle mura domestiche di Cornaredo. Non è stato sfortunato nel sorteggio il Lugano, poiché ha pescato quella che sulla carta sembra essere la squadra più debole.
Non è necessario sottolineare però che non bisognerà sottovalutare l’avversario, per vari fattori. Primo perché hanno appena eliminato la squadra nettamente più forte di tutta Svizzera nonché campione in carica, lo Young Boys di Wicky. Lo hanno fatto con un match memorabile al Tourbillon. Proprio questo è un altro fattore rilevante, il caloroso stadio di casa, che sarà carichissimo grazie all’ottima stagione del Sion e al grande evento. Così come non vedranno l’ora di fare uno sgarbo alla loro ex squadra Reto Ziegler e Numa Lavanchy, entrambi hanno alzato l’ultima Coppa Svizzera vinta dai bianconeri.
Certamente però il Lugano non sottovaluterà l’avversario, e il Crus manterrà la squadra attenta e concentrata. Sicuramente perché la Coppa Svizzera è l’obiettivo principale della stagione dei bianconeri, ma anche perché il Lugano vorrà fare la storia. Raggiungere la terza finale consecutiva sarebbe un’impresa titanica, e portare il trofeo nuovamente in Ticino lo sarebbe ancora di più.
Il Crus e i suoi dovranno giocare con convinzione e consapevolezza, anche perché senza lo YB, rimangono solo squadre sulla carta inferiori o di pari valore. Sion e Winterthur sono due organici inferiori rispetto al Lugano, mentre con il Servette sarebbe uno scontro avvincente alla pari, degno di una finale.