Quando mouse e tastiera sostituiscono scarpette e pallone: un’introduzione al mondo degli sport elettronici

Proprio in queste settimane si stanno svolgendo i campionati mondiali 2023 di League of Legends, uno degli eventi di eSport più seguiti in assoluto a livello mondiale. Facciamo quindi un salto in questo mondo ancora poco conosciuto in occidente.

A chiunque si sia appassionato al mondo dei videogiochi da giovane è passata per la testa almeno una volta l’idea di poter un giorno giocare per lavoro. Se dei tornei più o meno ufficiali sono esistiti fin dalla nascita stessa di questa forma di intrattenimento, nell’ultimo decennio il fenomeno è esploso in maniera esponenziale catturando l’attenzione di milioni di persone in tutto il mondo. Quello che per molti può sembrare un semplice passatempo per giovani, nasconde in realtà un intero mondo fatto di competizione e professionismo con contratti e premi in denaro che non hanno nulla da invidiare a quelli degli sport tradizionali.

Le radici e l’evoluzione

Sebbene delle competizioni fossero già presenti per i primissimi videogiochi degli anni ’70 e ’80, una tecnologia chiave che ha permesso a queste di crescere è stato internet e la sua popolarizzazione su larga scala negli anni ‘90. Internet ha permesso ai giocatori di tutto il mondo di entrare in contatto tra di loro e competere online. Già verso il concludersi del secolo scorso hanno iniziato a prendere piede i tornei di giochi online popolari all’epoca come Quake, Starcraft e Counter Strike, questa scena competitiva non ha fatto altro che continuare a crescere fino al giorno d’oggi.

Quella che era iniziata come una forma di competizione spontanea tra giocatori, composta principalmente da tornei indipendenti si è evoluta in una situazione più simile a quella degli sport tradizionali con tanto di organizzazioni professionistiche, campionati nazionali e leghe internazionali con dei montepremi milionari.

I giochi e le competizioni

Un aspetto affascinante del mondo degli eSport è la varietà di giochi competitivi disponibile. I generi più popolari oggi sono indubbiamente i MOBA (acronimo di Multiplayer Online Battle Arena), come ad esempio League of Legends o Dota 2 e gli sparatutto come Counter Strike e Valorant. Ciò che accomuna questi giochi e fa si che siano così popolari è la loro forte componente strategica che, combinata all’abilità individuale dei giocatori, crea un’esperienza divertente ed intrattenente anche per uno spettatore passivo.

Prendendo l’esempio di League of Legends, attualmente l’eSport più popolare al mondo, è interessante notare come negli anni sia maturato un sistema di leghe e competizioni paragonabile a quelli degli sport tradizionali. È infatti presente un’organizzazione a livelli che spaziano dalle leghe professionistiche, ai campionati nazionali e regionali di natura semi-professionistica o amatoriale fino ad arrivare al World Championship al quale partecipano le migliori squadre di ogni regione.  

La popolarità

Giusto per dare un’idea di quanto questo fenomeno stia diventando popolare, la finale dei campionati del mondo di League of Legends nel 2018, oltre all’evento dal vivo tenutosi in Corea del Sud, hanno avuto un picco di quasi 100 milioni di persone collegate da tutto il mondo tramite piattaforme streaming come Youtube e Twitch. Si tratta di numeri che pur rimanendo nettamente inferiori a quelli generati da grandi eventi sportivi tradizionali come la finale di Champions League, risultano comunque impressionanti per qualcosa da molti descritto ancora come un semplice passatempo.

Ma come è possibile che con numeri così grossi si senta parlare ancora così poco di eSport? La risposta è semplice: Cina e Corea del Sud. In questi mercati, infatti, il fenomeno degli eSport è da anni parte della cultura locale ed è proprio da Cina e Corea del Sud che provengono la gran parte degli spettatori di questo genere di eventi. La Corea, ad esempio, è considerata la patria degli eSport, i giocatori professionisti sono trattati a tutti gli effetti come degli atleti anche dal punto di vista legale e sono visti come delle vere e proprie star, in modo paragonabile a come sono considerati i calciatori alle nostre latitudini. 

Il futuro

Un dibattito già presente riguardo al futuro di questo mondo è quello relativo alla considerazione degli eSport come degli sport veri e propri, c’è persino chi si chiede se un giorno potranno essere presi in considerazione dal comitato olimpico internazionale, il quale già riconosce discipline come il Bridge e gli Scacchi.

Ciò che è certo è che il mondo degli sport elettronici è attualmente ancora in crescita e non da accenni di volersi fermare. Con sempre più interesse da parte non solo degli spettatori ma soprattutto di sponsor e investitori importanti, la galassia degli eSport sembra destinata a guadagnare sempre più rilevanza all’interno del mondo dell’intrattenimento sportivo.

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